Italpress Economy – L’intervista al presidente Gattinoni

“Finalmente posso dirlo con un sorriso, perché abbiamo avuto, come tutti sanno, tre anni disastrosi: nel 2023 abbiamo lavorato bene, molto bene, siamo andati anche oltre i dati del 2019. C’è un po’ di preoccupazione per le complessità del momento geopolitico che stiamo attraversando, per la situazione che si è creata in Medio Oriente e per l’escalation in Ucraina, ma dopo un momento iniziale un po’ difficile ci stiamo riprendendo abbastanza bene”. Così il presidente di FTO Federazione Turismo Organizzato, Franco Gattinoni, in un’intervista andata in onda oggi nel corso della rubrica online di Italpress Economy, condotto da Claudio Brachino.

“Fortunatamente dopo il Covid abbiamo avuto un grande ritorno all’agenzia di viaggi – ha proseguito Gattinoni -. Perché? Perché oggi c’è bisogno di assistenza, che non è offerta più da nessuno. Noi ci muoviamo sulle piattaforme con l’utilizzo del digitale e della tecnologia per raggiungere il cliente, ma nel contempo manteniamo sempre una presenza e un supporto, per i viaggi di vacanze ma anche soprattutto per i viaggi di lavoro”.

Quanto ai numeri del 2024, ha spiegato Gattinoni, “ci attendiamo continuità con il 2023, perché la gente ha molta voglia di viaggiare”. “Però – ha aggiunto – abbiamo un problema: mancano ancora molte rotte aeree, soprattutto sull’area milanese, abbiamo bisogno di ripristinare tanti voli che ancora non ci sono e che c’erano prima del Covid”. Un intervento in questa direzione, ha spiegato il presidente di FTO, permetterebbe anche di rendere i costi un più accessibili per tutti viaggiatori.

Ma cosa è il turismo organizzato oggi? “Spesso si parla di turismo in un modo un po’ speculativo, dell’alta stagione, della stagionalità balneare” anche se in realtà, ha chiarito Gattinoni, il turismo organizzato lavora 12 mesi l’anno, occupa più di 80.000 persone in Italia creando un indotto molto più importante. “È un turismo fatto di eventi, dei classici viaggi di vacanza, c’è il turismo dei viaggi di lavoro, quindi è un settore abbastanza complesso che permette di lavorare in prospettiva e permette di avere un overview sul mondo che cambia. Quello che chiediamo al governo è di poter riportare nel nostro settore tanti giovani che si sono allontanati nel periodo del Covid, durante il quale abbiamo perso il 15% dei nostri collaboratori. Oggi siamo ritornati, e abbiamo bisogno di persone. Stiamo cercando di lavorare sui giovani, ma anche per mantenere le persone che abbiamo in campo”. In quest’ottica, secondo presidente di FTO sono necessari prima di tutto interventi per la defiscalizzazione, incentivi sulla digitalizzazione, semplificazione delle procedure di accesso ai bandi e agli strumenti messi a disposizione del settore. “Oggi abbiamo mancanza di tutto nel turismo in Italia: mancano gli autisti, mancano le guide, perché è un mondo che ha perso tanti lavoratori ma ha la possibilità di riassumerli. Però dobbiamo essere supportati”.

Ferme le critiche di Gattinoni per le incertezze create nel settore dalle compagnie aree low cost: “In Italia abbiamo una situazione un po’ caotica perché avendo perso la compagnia di bandiera si sono aperte tante opportunità per le low cost, che coprono più del 62% del volato. Di per sé questo non sarebbe un grave problema, ma queste compagnie sono troppo speculative, mettono un volo quando serve e lo tolgono appena è pieno. Noi abbiamo bisogno di programmazione, di continuità”. Il problema ancor più grave, ha chiarito Gattinoni, sta nel fatto che le low cost dichiarano di non voler lavorare con le agenzie di viaggi e i tour operator: “Visto che godono di grandi contributi governativi, perché sappiamo che più o meno vengono dati quasi 500 milioni l’anno a queste compagnie per operare, in cambio noi vorremmo programmazione, non pensando soltanto a portare le teste avanti e indietro, come dicono loro, e di poter avere un prezzo anche medio, ma corretto. Quando una persona ha bisogno di viaggiare e deve spendere 700 euro dalla Sicilia o dalla Sardegna per venire a Milano o viceversa, non va bene. Stiamo parlando di società italiane che pagano le tasse in Italia, che consumano in Italia”.

In ultima battuta, Gattinoni ha ricordato l’impegno di FTO nelle attività di formazione, a pochi giorni dall’inizio del dodicesimo Master organizzato dall’Università di Milano Bicocca, in collaborazione con la Federazione, in Tourism, Strategy & Management: “Il turismo organizzato ha perso tanto personale, dobbiamo investire sui giovani, sulle università. Noi lavoriamo e collaboriamo da diversi anni con la Bicocca e abbiamo un ritorno bellissimo: gli stage che facciamo nelle aziende hanno una conferma del 99%, tanto è vero che li stiamo implementando anche negli istituti superiori, gli ITS. Stiamo facendo capire che il turismo è il futuro”.

L’intervista integrale: