
Servono gruppi di lavoro misti per definire le strategie
“Tutela del cliente con la chiusura del fondo nazionale di garanzia e riapertura di un dialogo costruttivo tra produzione e distribuzione per un comune intento di credibilità ed affidabilità verso il turista e strategie di miglioramento della marginalità”. Sono questi i punti che, secondo Francesco Sottosanti, direttore di Fto, devono essere presi in esame con le adv.
Non c’è dubbio che questa estate, tra i problemi che hanno dovuto affrontare i punti vendita, inizialmente ci sia stata “la carenza di offerta per il prodotto di corto raggio, stante anche l’indisponibilità oramai cronica di mete tradizionali”, osserva Sottosanti, ma non è tutto, perché c’è un altro aspetto con cui le adv devono fare i conti. “Durante la stagione ed ancora oggi, si assiste al fenomeno del cliente che ritorna in agenzia dopo la scottatura del fai da te online, che pretende un servizio rapido sul web, ma sicuro e competente con l’aiuto di un professionista che lo guardi negli occhi”.
Un segnale positivo c’è ed è dato dai trend. Il bilancio della stagione estiva, ancora in corso, “è buono ed in crescita rispetto agli anni precedenti, sia attraverso un aumento delle presenze italiane sia attraverso una tenuta dell’incoming straniero”.
L’inverno? “Dovrebbe seguire lo stesso trend”.
Cosa manca quindi negli scaffali d’agenzia? “Un rapporto più stretto con i produttori e fornitori finali in modo da poter comporre proposte articolate meno standard”, fa presente il manager. Inoltre, a suo avviso, “sarebbe auspicabile la possibilità di interconnettere la distribuzione con le realtà locali d’offerta di servizi accessori al viaggio in modo da fornire sempre più una consulenza a 360° al cliente”.
La mossa che i t.o. devono fare è chiara, “molti per la verità già lo fanno”. E’ investire “in mete ancora poco conosciute, ma con alto potenziale, creando alternative a quelle tradizionali oggi non utilizzabili e alle mete troppo sfruttate quindi sempre sature; a livello associativo si potrebbe proporre la creazione di gruppi di lavoro misti per definire strategie di incoming e outgoing da proporre poi alle istituzioni nazionali e locali interessate. A questi gruppi potrebbero aggiungersi strutture nazionali come Enit ed enti esteri di promozione turistica”, propone Sottosanti.
Se poi gli si domanda quali siano i temi che preoccupano maggiormente le adv in questo momento, Sottosanti non ha dubbi: “Non sono nuovi ma antichi, in pratica sono sempre quelli: legislazione carente, burocrazia opprimente, tassazione iniqua, marginalità bassa, concorrenza sleale sempre presente”.
Fonte: http://www.guidaviaggi.it/
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