
F.T.O. – Federazione Turismo Organizzato ha proposto un emendamento per escludere le imprese di viaggi intermediarie, e le aziende con esse convenzionate per i sistemi di pagamento, dall’applicazione della scissione dei pagamenti dell’IVA, cosiddetto “split payment”. In occasione dell’avvio dell’iter parlamentare di conversione in Legge del Decreto fiscale n. 148/2017, collegato alla manovra di bilancio, faremo valere, anche con il supporto di Confcommercio Imprese per l’Italia, la ragionevolezza e la pragmaticità della nostra proposta.
Come è noto, il metodo dello “split payment” consiste nell’incasso del corrispettivo delle prestazioni di servizi fatturate nei confronti della Pubblica Amministrazione al netto dell’IVA, che viene versata direttamente dall’Ente Pubblico all’Erario. Tale meccanismo è stato esteso, dallo scorso mese di luglio, anche a tutte le società partecipate e controllate dalla Pubblica Amministrazione e pure alle società quotate all’indice FTSE MIB della Borsa italiana.
In particolare per il comparto dell’intermediazione l’ampliamento dell’ambito di applicazione dello “split payment” si traduce ancora una volta in un ulteriore appesantimento del sistema informatico ed amministrativo, oltre che della gestione finanziaria.
In realtà già dalla scorsa estate FTO aveva segnalato le aree di criticità che l’estensione dell’ambito di applicazione dello “split payment” avrebbe causato alle imprese di viaggi. In particolare abbiamo inviato una segnalazione al Presidente della Commissione parlamentare sulla semplificazione, Onorevole Tabacci, che ha mostrato interesse a trovare una soluzione condivisibile, proponendo un intervento presso il Presidente della Commissione finanze della Camera dei Deputati.
La Direzione Nazionale
F.T.O. – Federazione Turismo Organizzato
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