
10,3 miliardi: è il valore del mercato digitale del turismo, un quinto delle transazioni nazionali (oltre 52 miliardi tra connazionali che restano in Italia e stranieri, + 3% rispetto al 2015). Continuano a crescere in modo dirompente gli acquisti di vacanze online, soprattutto da smartphone (oltre +65%), mentre è stabile l’uso dei tablet. Questi alcuni dati emersi dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, presentati al TTG Incontri di Rimini, che ha anche attestato la crescita della componente tradizionale (+1%, come nel 2015), ma in modo assai più rilevante quella più innovativa che passa attraverso i canali digitali (+8%).
Se si segmenta la “spesa digitale” (cioè il transato generato online per l’acquisto tramite eCommerce di un prodotto in ambito Turismo) nei tre prodotti oggetto di indagine, ossia Strutture ricettive, Trasporti e Pacchetti viaggio, le percentuali relative confermano i dati del 2015: il mondo dei Trasporti raccoglie il 72% del mercato (in crescita del 9% a valore), seguito dalle Strutture ricettive con il 16% (+6%) e dai Pacchetti viaggio con il 12% (+10%) per un valore complessivo che cresce dai 9,5 miliardi € del 2015 ai 10,3 miliardi (+8%).
Anche il Business Travel è sempre più “investito” dal digitale: più di un miliardo di euro che incide per oltre il 10% del transato on line. Nella gestione del processo di prenotazione, le agenzie esterne rimangono un partner molto presente (68%), spesso addirittura come canale esclusivo. Le aziende però non optano per una soluzione unica: è infatti molto alto anche il ricorso a canali online (81%), sia direttamente sul web sia tramite strumenti messi a disposizione dalle Agenzie. L’outsourcing ad agenzie esterne si conferma un modello ancora diffuso e in crescita; aumenta anche il numero delle agenzie esterne che mette a disposizione uno strumento da utilizzare via Internet. I self booking tool aziendali (sistemi che consentono al personale di un’azienda di effettuare acquisti di viaggio autonomamente online) sono diffusi nel 19% delle aziende. Il 42% delle aziende, dice ancora l’indagine, ha ricevuto richieste da parte dei propri dipendenti per poter utilizzare gli strumenti online che già utilizzano quando fanno prenotazioni a livello personale (strumenti chiaramente orientati al mondo consumer).
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