
Il decreto, convertito in legge lo scorso aprile, propone nuove norme per il mondo del turismo. Per la prima volta il Governo pone l’accento sulla questione che attanaglia gli operatori, quella della responsabilità. Il presidente, Luca Battifora, così commenta: “La norma è eccessivamente generica ed interpretabile, potenziale fonte di problemi per le imprese del settore”
Il nuovo decreto antiterrorismo convertito in legge ad aprile propone nuove norme per il mondo del turismo. E’ in particolare il terzo comma dell’articolo 19 bis a creare timori: sostiene infatti che la responsabilità di chi affronta un viaggio all’estero ricade su “chi viaggia” o “sull’eventuale organizzatore”. Parliamo, quindi, con ogni probabilità, dei tour operator. Ma “il concetto di destinazione sicura non è più riconducibile ad un’ipotetica scala di valori univoca”, asserisce Luca Battifora, presidente di Astoi Confindustria Viaggi. “La norma è eccessivamente generica ed interpretabile – sottolinea – potenziale fonte di problemi per le imprese”. Il presidente di Astoi spiega che è necessario “scrivere nuove regole introducendo anche la responsabilità individuale di chiunque intraprenda un viaggio all’estero”.
La confusione genera confusione. Questa l’opinione di Francesco Sottosanti, direttore Ferderviaggio, che asserisce: “Partendo dal presupposto che la ratio del legislatore sembra essere quella di scaricare la responsabilità per evitare un coinvolgimento oneroso dello Stato, vi sono alcuni aspetti importanti che responsabilizzano il turista nella scelta di recarsi in luoghi dichiarati a rischio dal ministero degli Esteri”. Sul settimanale Guida Viaggi in distribuzione da oggi il servizio integrale con i commenti di Astoi Confindustria Viaggi, Federviaggio, African Explorer e La Fabbrica dei Sogni. l.s.
Fonte: http://www.guidaviaggi.it
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