TURISMO: FTO, NO BOOM? PESANO CARO VOLI E INFLAZIONE SU TASCHE ITALIANI

MILANO, 14 settembre – “Dai dati di Confcommercio emerge in modo evidente che l’inflazione e i pesanti rincari generalizzati hanno colpito la capacità di spesa per i viaggi degli italiani. Il problema è stato aggravato dalle anomalie nel mercato del trasporto aereo e dal caro-voli che ha visto frequenti abusi, soprattutto su alcune tratte, da parte di qualche vettore low cost”. Lo dice a LaPresse Gabriele Milani, direttore nazionale della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, commentando i dati diffusi oggi dall’ organizzazione del commercio sulla congiuntura di settembre, dati che parlano di “otto milioni di notti perse nei primi sei mesi rispetto al 2019” e di un “ruolo positivo del turismo, ma meno forte del previsto, senza boom”. “Come diciamo da tempo – prosegue il direttore nazionale della Federazione Turismo Organizzato (Fto) che riunisce agenzie di viaggi, tour operator e società di servizi- il settore ha ancora bisogno di sostegni e andrebbe fatta una attenta analisi sul prodotto Italia anche in ottica prospettica, in modo da attivare azioni che consentano di non perdere competitività con le destinazioni estere, anche quelle emergenti come l’Albania”. “Le imprese nostrane del Turismo organizzato, comunque,- fa notare Milani – stanno in gran parte ancora soffrendo e soltanto qualche player estero, che paga meno tasse di noi, si sta arricchendo in questa fase. Ecco perché è importante ridare competitività al sistema, anche attraverso sgravi fiscali e contributivi per le assunzioni a beneficio delle piccole e medie aziende del nostro Paese. Senza dimenticare la necessità di scrivere nuove regole e di ripensare la strategia per il trasporto aereo, così da rilanciare sia il turismo nazionale sia l’incoming”.

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