ROMA, 27 giugno – “Ci risulta che vi siano ancora molti soggetti in attesa di rimborso per voucher scaduti e non onorati a causa dell’insolvenza di operatori turistici o vettori”, di conseguenza il Fondo per l’indennizzo dei consumatori che detengono questi titoli va finanziato “per un importo di almeno 2 milioni di euro in quanto sono ancora valide le motivazioni per cui era stato previsto, come indicato dalla Commissione Ue”. Sono alcuni dei passaggi chiave della lettera che il direttore nazionale della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, Gabriele Milani, ha inviato al Segretario generale del ministero del Turismo, Barbara Casagrande, in merito al vulnus del rimborso di titoli di viaggio, soggiorno e pacchetti turistici mediante voucher.
La lettera ricostruisce come, sotto la pressione di una procedura di infrazione dell’Unione europea, il secondo governo Conte avesse modificato le norme iniziali per rendere effettivamente rimborsabili i titoli. Ed era stato non a caso previsto un fondo presso il ministero della Cultura (che inglobava allora le competenze sul Turismo) con 5 milioni di dotazione per ciascuno degli anni 2020 e 2021, poi ridotti a 6 complessivi, di cui 5 alla fine non impegnati. Risorse che andavano destinate a indennizzare i voucher “non utilizzati alla scadenza di validità e non rimborsati a causa dell’insolvenza o del fallimento dell’operatore turistico o del vettore”.
Il 30 ottobre del 2020 la Commissione Ue ha chiuso la procedura d’infrazione proprio grazie alla rimborsabilità “anche mediante fondo statale”, ma a questo punto Milani rincara: “Premesso che alla data di introduzione di tale fondo vi erano stati rarissimi casi di insolvenza o fallimento, anche in considerazione che i voucher avevano una validità di 24 mesi dalla data di emissione e che la maggior parte sono andati in scadenza tra aprile 2022 e settembre 2022”, lo strumento statale “è intervenuto in casi sporadici, in quanto le aziende hanno iniziato a soffrire la crisi post pandemica a partire all’incirca dal 2022”, ossia dopo la scadenza del biennio 2020-2021.
A tal proposito il direttore nazionale Fto nella missiva cita l’esempio della compagnia aerea Blue Panorama “che aveva sospeso le attività di volo il 27 ottobre 2021 e, in conseguenza dello stato di crisi, era stata ammessa alla procedura di concordato con riserva. Le oltre 500 domande inoltrate al fondo statale entro il termine previsto (dicembre 2021), per un valore che stimiamo di essere superiore a 500mila euro, sono state rigettate in quanto la società non era ancora insolvente”. Da qui la richiesta di Fto al ministero del Turismo di prolungare l’efficacia degli indennizzi.